
Sospensione del nuovo nomenclatore: davanti al Tar è battaglia per i diritti delle strutture private - Ilvaporetto.com
Il dibattito attorno al nuovo nomenclatore tariffario nazionale si intensifica. Questa mattina, la Sezione III quater del Tar del Lazio ha ospitato un’udienza per valutare la richiesta di sospensione di un provvedimento pubblicato il 27 dicembre scorso. La situazione è complessa e carica di significato per le strutture sanitarie private, in particolare quelle del Sud Italia, che si trovano a fronteggiare difficoltà notevoli a causa dell’entrata in vigore di questo nuovo tariffario. Il presidente dell’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità Privata, Mariastella Giorlandino, ha comunicato nel dettaglio le motivazioni e ciò che è emerso dall’udienza.
Il ruolo del Tar del Lazio e la proposta di mediazione
Durante l’udienza di oggi, il presidente del collegio ha suggerito di rinunciare alla richiesta di sospensiva, per fissare in alternativa un’udienza di merito per il prossimo 27 maggio. Questo approccio mira a evitare conflitti immediati e cercare una soluzione a lungo termine, tuttavia ha incontrato la decisa opposizione delle strutture private accreditate rappresentate dall’associazione Uap. La posizione dei legali del sindacato appare ferma, evidenziando la necessità di un’azione immediata per tutelare i diritti delle strutture e dei pazienti coinvolti.
Giorlandino ha ribadito l’importanza della sospensiva come strumento indispensabile per evitare il deterioramento della qualità dei servizi offerti. Le difficoltà associate all’applicazione del nuovo tariffario sono percepite come gravi, specialmente per le istituzioni del Sud, dove la crisi economica e le disparità regionali possono aggravare ulteriormente la situazione delle piccole e medie strutture sanitarie.
La posizione di Uap e la difesa dei diritti
La presidente dell’Uap, Mariastella Giorlandino, ha espresso chiaramente la posizione dell’associazione e dei suoi membri. La richiesta di sospensiva non è una mera strategia, ma una misura necessaria per garantire condizioni di operatività eque e sostenibili, specialmente nel contesto attuale. “Non faremo passi indietro nella tutela della categoria,” ha affermato fermamente. Le strutture private insistono sulla necessità di avere un equilibrio tariffario che non le penalizzi ulteriormente, e lamentano che le multinazionali, che operano prevalentemente nelle regioni del Nord, abbiano scelto di non sostenere la causa italiana mentre ottimizzano i loro margini di profitto.
Si evidenzia che questa situazione crea un contesto di concorrenza sleale, poiché le grandi aziende possono facilmente adattare le proprie tariffe a beneficio del loro business, mentre le strutture più piccole si vedono costrette a mantenere prezzi che non possono lievitare a causa delle regole fiscali e delle limitazioni economiche che subiscono.
Le aspettative riguardo la decisione del Tar
La tensione cresce mentre le strutture accreditate si preparano ad attendere la decisione del Tar, che potrebbe giungere in tempi brevi. Le richieste di sospensione sono attese con ansia, e con esse la speranza di evitare l’implementazione del nuovo nomenclatore tariffario che, secondo le stime, potrebbe causare ulteriori danni alle strutture sanitarie già in difficoltà.
Giorlandino ha ringraziato tutti i membri dell’associazione per il sostegno e la fiducia riposta in un futuro di battaglie legali e politiche. La volontà è chiara: mantenere alta l’attenzione su questa problematica, non solo per il benessere delle strutture sanitarie private, ma anche per garantire ai pazienti italiani un’assistenza di qualità e accesso equo ai servizi sanitari. La lotta che si sta combattendo non riguarda solo il presente, ma ha ripercussioni importanti sul futuro della salute pubblica in Italia.