La notte di Natale è un momento atteso dai più piccoli, una celebrazione carica di attesa e meraviglia. Ma come si può preservare la magia di Babbo Natale mentre i bambini crescono e iniziano a mettere in discussione la sua esistenza? Un’importante riflessione viene dal pediatra Italo Farnetani, professore all’Università Ludes-United Campus of Malta, che analizza come gestire questa delicata fase della crescita e le emozioni che ne derivano.
L’età dei dubbi: quando i bambini cominciano a mettere in discussione Babbo Natale
L’innocenza dell’infanzia è spesso accompagnata dalla fede in figure mitiche come Babbo Natale. Tuttavia, la “svolta” che segna la perdita di questa credenza si verifica in media intorno agli otto anni. Farnetani sottolinea che è comune che alcuni bambini comincino ad avere dei dubbi già dai sei anni. È un momento cruciale che richiede una gestione attenta da parte dei genitori. Se il bambino manifesta perplessità, il consiglio è di sostenere l’esistenza di Babbo Natale fino ai sette anni, per poi adottare un approccio più equilibrato tra conferma e discrezione fino agli otto anni.
Questa fase di transizione è una pietra miliare nello sviluppo psicologico del bambino, e rappresenta una sorta di rito di passaggio. La scoperta della verità può comportare una serie di emozioni, da quelle di delusione a quelle di crescita e consapevolezza. È fondamentale che i genitori si preparino ad affrontare questi momenti con sensibilità, senza forzare la rivelazione, ma piuttosto creando un ambiente dove il bambino si sente libero di esprimere i suoi pensieri e i suoi dubbi.
La gestione della verità e le emozioni associate
Farnetani avverte che la fase in cui i bambini scoprono che Babbo Natale non esiste può risultare difficile e, per alcuni, anche traumatica. È importante che i genitori non perdano la propria autorevolezza in questo processo. Se la loro figura è stata associata a una “bugia”, potrebbe sorgere il rischio di perdere il rispetto e la fiducia da parte dei figli. Pertanto, con i bambini tra i sei e i sette anni, è raccomandato di confermare con cautela l’esistenza di Babbo Natale, ma senza eccessiva enfasi.
Quando i dubbi iniziano a emergere, la comunicazione aperta diventa essenziale. I genitori devono essere pronti ad ascoltare e fornire spiegazioni che rispettino il livello di comprensione del bambino. Avere questo dialogo può aiutare i bambini a superare la transizione in modo più sereno, senza eccessi di delusione o incomprensioni.
La gioia di incontrare Babbo Natale: un’esperienza per tutte le età
Nonostante la perdita della credenza in Babbo Natale, la figura di questo personaggio continua a evocare gioia e magia, anche per coloro che sono più grandi. Farnetani osserva che anche gli adolescenti, pur non credendo più nella sua esistenza, possono provare piacere nell’incontrare un Babbo Natale travestito. Questo dimostra che la magia del Natale non si limita a una semplice idea di fede, ma si estende anche all’esperienza emozionale e all’atmosfera festiva che una figura come Babbo Natale riesce a creare.
Per i genitori, dunque, il suggerimento è di mantenere viva questa tradizione, anche quando i figli crescono. Organizzare eventi o incontri con Babbo Natale, anche per i ragazzi più grandi, può rappresentare un modo per ricreare la magia del Natale, favorendo momenti di condivisione e allegria. Questa pratica non solo rinvigorisce la tradizione, ma offre anche l’opportunità di creare ricordi indelebili che accompagneranno i figli anche nella vita adulta.
La celebrazione di Babbo Natale e la magia del Natale continuano a rivestire un’importanza significativa, indipendentemente dall’età. La chiave è mantenere una connessione autentica con questa tradizione, permettendo a tutta la famiglia di condividere il calore e la gioia che accompagna questo periodo dell’anno.